La pressione arteriosa rappresenta la forza con cui il sangue viene pompato nelle arterie per raggiungere correttamente tutti i distretti corporei e ossigenare e nutrire tutte le cellule, Facendo un parallelo con un impianto idraulico, se la pressione è troppo alta, i tubi rischiano di scoppiare ma se è troppo bassa l’acqua non arriva correttamente ovunque provocando disagi. Da ciò si comprende come una pressione arteriosa bassa sia meno pericolosa della pressione troppo alta ma è comunque in grado di dare disturbi anche significativi alla persona che ne soffre. In molti c’è un concetto di pressione normali che non è precisamente esatto. Soprattutto nelle persone non più giovani vige la credenza che la pressione corretta sia pari a 100 più gli anni; nulla di più sbagliato, in quanto con questo concetto un ottantenne dovrebbe avere la pressione corretta a 180 mentre questo sarebbe un livello altamente pericoloso
Si considera normale una pressione che, di massima, non superi i 140 mmHg, livello oltre il quale la si considera ipertensione ma non inferiore a 120 ritenuto il limite al di sotto del quale si considera ipotensione (o pressione bassa). Importante anche quella che viene popolarmente chiamata la pressione minima, tecnicamente diastolica, soprattutto quando si alza oltre certi limiti, normalmente un’asticella fissata a 100 mmHg ma da tenere sotto controllo quando supera il livello di 85. Possiamo classificare l’ipotensione in tre categorie;
- L’ipotensione ortostatica che è un abbassamento di pressione al momento in cui ci si alza da seduti o da sdraiati
- L’ipotensione neuronale mediata che si evidenzia a fronte di una prolungata stazione eretta da fermi o a fronte di un’esperienza spiacevole come, ad esempio, una pessima notizia
- L’ipotensione da Shock che si verifica quando il sangue non arriva più correttamente agli organi interni e che richiede un trattamento d’urgenza, con la chiamata di soccorsi d’urgenza.
I sintomi della pressione bassa
Chi ha la pressione bassa, ossia livelli al di sotto di 115 mmHg ma ancora di più se la pressione stessa scende al di sotto di 90 mmHg, avrà certamente sperimentato alcuni sintomi che sono abbastanza variabili su base soggettiva ma anche in base alla rapidità con cui si realizza il calo di pressione. I sintomi principali sono visione offuscata, capogiri, senso di debolezza, nausea, pallore, ronzii alle orecchie; in alcuni casi si arriva allo svenimento e alla sincope. Molte persone accusano anche mal di testa e difficoltà di concentrazione. Molti di questi sintomi sono comuni anche alla depressione ma in quest’ultima non si dimostra un livello di pressione oggettivamente basso, differenziando in questo modo la diagnosi.
Cause della pressione bassa
Un calo dei liquidi circolanti portano chiaramente ad un calo della pressione, quindi tutte le situazioni che presuppongono perdita di liquidi o riduzione di assunzione degli stessi possono provocare un calo della pressione: Diarrea profusa, vomito, sudorazione profusa, mestruazioni non compensate da adeguato apporto idrico e di sali minerali portano inevitabilmente ad un calo di pressione. Anche la posizione coricata per lungo tempo provoca un calo di pressione che si evidenzia maggiormente nel momento in cui ci si alza dal letto. Una parte importante nell’ipotensione deriva da un’alimentazione troppo scarsa o sbilanciata a sfavore del fabbisogno energetico ma dietro alla pressione bassa ci possono essere anche alcune malattie come l’anemia, problemi cardiaci o altre malattie che solo il tuo medico potrà identificare e al quale ti devi rivolgere.
Sono pochi i farmaci attivi contro la pressione bassa mentre molto si può fare con prodotti naturali come il Ginseng, il Karkadè, lo Zenzero ma anche la liquirizia naturale e l’Eleuterococco. Consumare cibi salati come il grana, il prosciutto crudo o cibi conditi con un po’ più di sale aiuta anche ad aumentare la pressione. Il primo aiuto, comunque, è rappresentato da un’idratazione adeguata, almeno 2 litri al giorno.