Il latte accompagna la crescita del bambino nei primi mesi di vita ma ad un certo punto occorre un salto di qualità nutrizionale perché il latte diventa insufficiente alle necessità del bambino. Si arriva così al momento dello svezzamento ma qual è la giusta età per introdurre nuovi alimenti?
La prima alimentazione del bambino
Il bambino appena nato cerca subito il seno materno perché ha necessità di alimentarsi. E’ straordinario, se ci pensi solo un attimo, come la Natura imposti ogni cosa.
Nella mamma dopo il parto si verificano variazioni ormonali che provocano la formazione del latte ma ancora prima il seno cresce di volume, si prepara alla produzione del latte. Nulla di questo è legato alla volontà ma solo a meccanismi naturali previsti proprio dalla natura.
Allo stesso modo i bambini quando nascono hanno già l’istinto della suzione: nessuno glielo ha insegnato, nel loro cervello esiste un imprinting che nessuno scienziato è ancora riuscito a spiegare nei meccanismi istintuali che lo portano a cercare il nutrimento e succhiarlo.
Il meccanismo della suzione è perfetto e per un neonato anche piuttosto complicato da realizzare. Il movimento della bocca, delle labbra, dei muscoli necessari alla suzione è un istinto innato, impostato solo da misteriosi processi determinati dalla genetica.
E’ come se la natura avesse impostato comunque un grado di istruzione elementare, basilare nel bambino ma da dove arriva questa istruzione nel loro piccolo cervello?
L’importanza del latte
Il latte materno è l’alimento fondamentale per il bambino. In questo il bambino trova non solo nutrienti e sali minerali oltre a tante altre sostanze ma viene dotato anche di antigeni, di sistemi che impostano e incrementano il loro sistema immunitario.
In alcuni casi piuttosto rari ma concreti, il bambino risulta essere allergico al latte materno ma questa allergia non è verso il latte in se ma verso sostanze che non dovrebbero esserci e, invece, sono presenti, introdotte dalla mamma attraverso l’alimentazione.
Se la mamma, purtroppo, non ha latte sufficiente o termina la lattazione troppo presto, l’unica soluzione è adottare un latte artificiale formulato appositamente per rispondere alle necessità del bambino.
Quando iniziare lo svezzamento?
Quando il bambino arriva ad un certo punto di sviluppo, il latte materno o artificiale non è più sufficiente al bambino, non lo sfama a sufficienza. Oltre a questo il latte materno rischia di non riuscire a fornire al neonato una sufficiente quantità di ferro, importante per il suo sviluppo.
Ci si trova, quindi, nella necessità di introdurre nuovi alimenti per il bambino che diano la giusta spinta alla sua crescita. In realtà non esiste un’età precisa per iniziare lo svezzamento, tutto è legato al suo grado di sviluppo.
Questo è ancora più vero nei bambini pre-termine che impiegano generalmente più tempo ad arrivare al giusto grado di sviluppo rispetto ai bambini nati al giusto termine.
Si può considerare il momento di iniziare la graduale introduzione di nuovi alimenti tra il 3° e il 6° mese ma ribadiamo che tutto dipende dal grado di sviluppo.
Chi decide quando iniziare lo svezzamento
Per rispondere a questa domanda occorre partire da una seconda domanda: Come fai a determinare se il bambino è al giusto livello di sviluppo per iniziare lo svezzamento? Sei in grado di determinarlo?
Molto probabilmente la tua risposta sarà No, quindi la risposta arriva da se: Il Pediatra è il Professionista possessore di conoscenze scientifiche che gli permettono di valutare lo sviluppo del bambino e decidere conseguentemente se è possibile iniziare a dare al bambini qualcosa di diverso dal latte.
Lo stesso pediatra ti indicherà il percorso da seguire e gli alimenti graduali da introdurre: all’inizio certamente ti consiglierà una specifica farina da disciogliere in brodo vegetale per poi procedere con altri alimenti. Affidati al Pediatra e segui le sue indicazioni.